“In questa vita bisogna essere un po’ Santi e un po’ Eroi”.
Con una citazione di Eduard Leon Scott de Martinville, editore e libraio francese dell’ottocento, andiamo a raccontarvi le prime tre scene andate in atto nella serie fra Edmonton Oilers e San Jose Sharks.
Sino ad ora San Cam Talbot si è esibito in prestazioni esaltanti, mettendo a referto due shutout consecutivi con i quali la formazione canadese si trova momentaneamente avanti nel punteggio, mentre la possente ala destra della terza linea offensiva Zack Kassian ha rubato le luci del palcoscenico divenendo l’eroe che non ti aspetti in entrambe le vittorie, realizzando i game winning goal in ambedue le vittorie e dimostrando per l’ennesima volta, se mai c’è ne fosse stato bisogno, che mai come in post season i gregari e le “bottom six line” diventano ancora più importanti.
Nella notte italiana è andata in scena gara 3, la prima in terra californiana, la prima di Jumbo Joe Thornton al rientro dall’infortunio che lo teneva fuori da inizio aprile, andiamo a vedere com’è andata.
GARA 3
Edmonton Oilers @ San Jose Sharks 1-0
Poco spettacolo e poche emozioni in gara 3 disputata al SAP Center di San Jose fra i padroni di casa e gli Edmonton Oilers; la posta in palio è alta ed ovviamente ogni errore potrebbe risultare decisivo, tant’è che per almeno 50 minuti le formazioni non rischiano nulla, marcando stretto le star delle relative franchigie, che resteranno a secco di punti e soprattutto non incideranno nel match tanto quanto era plausibile attenderci.
In un primo periodo dominato per intensità di gioco dai San Jose Sharks l’unica vera grande opportunità arriva sulla stecca di Chris Tierney che, solo davanti a Talbot, però spara il tiro fuori dallo specchio della gabbia difesa dal goalie di Edmonton, fortunato in quest’occasione in cui avrebbe avuto ben poco da fare.
Nel secondo parziale gli Oilers prendono le misure agli Sharks e non arriva nessuna occasione degna di nota, se non qualche tiro dalla blu bloccato facilmente dai rispettivi goalies sempre attenti.
Al minuto 10:45 del terzo periodo ecco la svolta in una gara destinata a terminare a reti inviolate: l’errore, che costa il goal e la partita a San Jose, lo commette David Schlemko, membro della terza linea difensiva, il quale sparacchia malamente il disco addosso all’accorrente Zack Kassian in un tentativo troppo rischioso di far ripartire l’azione offensiva anzichè badare al sodo, per il #44 avversario infilare il disco con un backhand dallo slot fra le gambe di Jones e spostare gli equilibri della serie dalla parte del team canadese è un gioco da ragazzi.
L’eroe che non ti aspetti, dicevamo, l’eroe che poco più tardi rischia di infilare nuovamente la gabbia difesa da Jones con l’ennesimo steal in zona offensiva concluso da un tiro parato magistralmente dal forte goalie di casa.
La battaglia fra goaltenders però la vince decisamente Cam Talbot che con le sue 23 parate neutralizza ogni avanzata nemica e mette a referto il secondo shutout della serie, fra l’altro in back to back; per il #33 molto lavoro nella prima frazione e nel finale di gara quando chiude la porta ai tentativi di Joel Ward prima e Timo Meier poi di pareggiare la contesa.
Ci si aspettava molto di più in questa gara da Joe Pavelski & Co. che momentaneamente sembrano imbrigliati nella morsa difensiva tessuta alla perfezione da coach Todd McLellan, uno che conosce bene gli squali della California essendone stato al comando sino ad un paio di stagioni fa.
PILLOLE DI GARA 3
- Zack Kassian ha siglato il secondo game winning goal della serie; nelle ultime due intere stagioni di Regular Season non ne aveva siglato nemmeno uno!
- Leon Draisaitl dopo il primo periodo è stato spostato in terza linea al posto di Anton Slepyshev promosso al fianco di Connor McDavid, forse un tentativo di coach McLellan di produrre maggiore qualità in zona offensiva con più linee a disposizione, tentativo ben riuscito visto che Draisaitl era sul ghiaccio al momento del goal partita di Kassian
- L’ultimo back to back shutout per gli Oilers risaliva alla stagione 1998 contro i Colorado Avalanche
- Mikkel Boedker è stato scratchato da coach DeBoer per fare spazio al rientro in line up di Joe Thornton
GARA 1 e GARA 2
San Jose Sharks @ Edmonton Oilers 3-2 OT
San Jose Sharks @ Edmonton Oilers 0-2
Nei primi due atti andati in scena in quel di Edmonton ciò che abbiamo visto è stato decisamente più rilevante e spettacolare rispetto all’ultima gara: se in gara 1 infatti a spuntarla sono stati gli Sharks capaci di rimontare due goal di svantaggio e vincere la partita all’overtime, ecco che in gara 2 gli special teams hanno fatto la differenza, con il penalty kill di Edmonton capace di generare le due reti decisive firmate dal solito Zack Kassian e dalla prima marcatura assoluta in post season di Connor McDavid facendo letteralmente esplodere il Rogers Place.
Partiamo da gara 1: 18.347 tifosi riempiono l’Arena e salutano il ritorno di Edmonton ai playoff dopo ben 11 anni di astinenza e la partenza della formazione di casa è fra le migliori per intensità e mole di gioco offensiva, concretizzata dalle marcature di Oscar Klefbom in powerplay e Milan Lucic.
Il 2-0 iniziale non demoralizza gli Sharks che fra secondo e terzo periodo chiudono letteralmente gli Oilers nella propria zona e trovano la rimonta grazie alle reti siglate da Joel Ward in powerplay e Paul Martin trascinando la gara all’overtime.
L’eroe della prima sfida sarà Melker Karlsson abile ad infilare il puck in rete con un rapido wrist shot che trova impreparato un sontuoso Cam Talbot capace di neutralizzare 41 dei 43 tiri sino a quel momento indirizzati verso la sua porta ma mancando probabilmente il più importante e forse il meno difficile da neutralizzare, ma state tranquilli, il goalie si rifarà…
Due giorni dopo l’atmosfera dell’Arena è allo stesso modo elettrizzante nonostante la delusione per la sconfitta subita all’esordio.
Dopo un primo periodo a ritmi serrati con un paio di grandi occasioni per parte (bravo Jones su Maroon e strabiliante Talbot su Couture lanciato in un 2 contro uno) la gara svolta ad inizio secondo periodo: Pavelski controlla male il disco in zona offensiva in situazione di powerplay e ad approfittarne è Zack Kassian che dalla sua zona parte in un uno contro uno concluso da un preciso tiro che si infila fra i gambali di Martin Jones facendo esplodere l’Arena.
Pochi minuti dopo ad avere sulla stecca il colpo del k.o è Patrick Maroon il cui tiro però a colpo sicuro viene parato dall’ottimo Jones.
Nel terzo periodo ancora un powerplay a favore di San Jose decide la gara, Connor McDavid sfrutta una respinta di Talbot e partendo dalla sua zona si invola in un coast to coast spettacolare concluso dal tiro che Jones vede passare nuovamente fra i suoi gambali per il 2-0 Oilers.
Gli Sharks premono ma sbattono su un Cam Talbot in versione The Wall ed una difesa arcigna di Edmonton che concede solamente 16 conclusioni alle offensive avversarie.
PILLOLE DALLE PRIME DUE GARE
- La line up di San Jose vanta 1169 presenze totali in post season contro le sole 344 registrate dai giocatori di Edmonton: conterà ai fini della serie?
- Era dal 1986 che Edmonton non realizzava 2 shorthanded goals nella stessa gara, in quell’anno ci riuscirono un certo Wayne Gretzky e Jari Kurri nella vittoria contro i Calgary Flames
- Martin Gelinas (19 anni e 361 giorni) resta il più giovane giocatore di Edmonton a realizzare un goal in post season, al secondo posto balza Connor McDavid con i suoi 20 anni e 91 giorni
La serie continuerà in quel di San Jose nella notte italiana di martedì per poi tornare in Canada nella nottata di giovedì.
Vedremo nuovi protagonisti e nuovi eroi oppure sarà una serie destinata ad essere ricordata per le parate di Talbot e l’inaspettato eroismo di Kassian? Mancano all’appello ancora coloro che lo scorso anno hanno trascinato in finale di Stanley Cup gli squali della California, ossia i vari Brent Burns, Joe Pavelski, Logan Couture che sino a questo momento hanno notevolmente deluso le aspettative; staremo a vedere se nelle prossime gare sapranno tornare ai loro livelli e riusciranno a trascinare i favoriti Sharks alla vittoria della serie oppure soccomberanno di fronte al talento di McDavid & Co.
BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!
Appassionato della terra a stelle e strisce, Max si innamora sin da piccino per uno sport da “duri”: l’hockey su ghiaccio. Cresce osservando le prodezze di Mario Lemieux e Jaromir Jagr, invecchia con le giocate di Sidney Crosby ed Evgeni Malkin… Scrive per PlayitUsa da gennaio 2015 e spera di trasmettere a voi lettori le stesse emozioni che vive il sottoscritto pensando, guardando, scrivendo, vivendo, respirando la meraviglia della NHL.
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