La leggenda narrava che se bene ti comportavi durante la stagione regolare avresti trovato poi in post-season una squadra più debole di te da affrontare e, soprattutto, questa leggenda raccontava di come fosse importante poter disputare le prime due partite della prima serie playoff fra le mura amiche anzichè andare immediatamente ad affrontare il nemico nella propria tana: ebbene, dopo avervi raccontato le vicende realmente accadute nell’ultima settimana fra Los Angeles e San Jose nella giornata di ieri, quest’oggi prendo di petto l’interessante sfida fra gli Anaheim Ducks (#P1) ed i Nashville Predators (#WC1) che come volevasi dimostrare, sta dando un duro colpo basso a chi ancora crede in questa leggenda.
3 vittorie su 3 per le formazioni ospiti, che al pubblico di casa lasciano solamente il gusto, meraviglioso sia ben chiaro, di tingere l’Arena di arancione in quel di Anaheim e di giallo in quel di Nashville, senza però sventolare orgogliosi e soddisfatti i propri gagliardetti e/o bandierine.
Alla gente del Tennessee va addirittura peggio, visto che la “horn sound” non buca i timpani dei presenti nemmeno per una volta, poiché la mossa messa a segno da coach Boudreau di schierare Frederik Andersen al posto di un opaco John Gibson si rivela decisiva, con il giovane goalie danese che mette a referto 27 interventi, registrando il suo secondo shutout in sole 22 gare playoff disputate in carriera, dimostrandosi del tutto recuperato dopo un finale di stagione regolare con tante ombre e poche luci che lo avevano portato all’accontentarsi del ruolo da backup; carpe diem dunque ed ora probabilmente in quel posto scomodo non si siederà più, perlomeno in questa serie, riaperta dopo un’inizio assai sconfortante.
ANDERSEN PROTAGONISTA, ANAHEIM LA RIAPRE
Boudreau esclude Wagner per fare spazio al più esperto Shawn Horcoff in line up e questo non è un dettaglio riduttivo nel capire in che situazione si trovassero i Ducks nel preambolo di questa gara 3 conclusa gloriosamente; nella giornata antecedente il match infatti proprio il coach di Anaheim ai microfoni ha lasciato intendere come “sia importante reagire a queste sconfitte, tutte le altre ci riescono, non vedo per quale motivo non dobbiamo riuscirci noi e sono convinto che l’esperienza in questi casi contino molto”.
Detto, fatto: proprio Horcoff, in coppia con Jamie McGinn, costruisce il goal del vantaggio sfruttando l’errore in uscita di zona del giovane Anthony Bitetto, portando prima fuori posizione Pekka Rinne prima di servire il compagno che conclude facilmente in rete il puck dolcemente servito dal veterano #22.
Anaheim domina i primi 2 periodi di gara, dimostrando la voglia e la determinazione chiamata a gran voce dal proprio head coach, e trova oltre alla sopracitata prima marcatura anche i timbri che sigillano la vittoria da parte di Rickard Rakell con una sontuosa deviazione “fra le gambe” di uno shoot-pass del compagno Vatanen che chiude la sua corsa alle spalle di Rinne ed infine di Chris Stewart, condottiero della prima linea, che infila il proprio rebound con un preciso backhand all’incrocio dei pali.
Ancora una volta però la formazione californiana ha commesso qualche ingenuità di troppo ed il proprio penalty kill deve fare gli straordinari per fermare le avanzate dei Predators, che dispongono di ben 5 powerplay (3 nei primi due periodi, 1/13 in tutta la serie) senza lasciare però il segno; grandi meriti ad Andersen che da sicurezza in gabbia ed al sempre ottimo senso della posizione da parte di tutti i membri in questa situazione, che chiudono le linee di passaggio e si immolano in ogni tiro degli avversari, rivelatasi la migliore di tutta la Lega durante l’arco della stagione.
Il goalie intervistato a fine match spiega come “sia importante ritrovare gente esperta come Horcoff, sia sul ghiaccio ma anche nello spogliatoio, si sente quando manca, oggi c’è ne siamo accorti. Penso inoltre che il lavoro compiuto dai miei compagni in penalty kill sia stato fondamentale per la nostra vittoria.“
Da segnalare in questa gara l’infortunio subito da Craig Smith, membro della seconda linea di Nashville, dopo soli 2 shift: per lui una upper-body injury tutta ancora da scoprire per coach Laviolette, che ha segnalato come possa essere stato difficile dover mischiare continuamente le linee per tutta la gara, rivelandosi a suo parere uno dei fattori determinanti per la sconfitta subita dal suo team.
Ma se tanto bene abbiamo parlato dei Ducks sin’ora non potremo farlo quando andremo a parlarvi di ciò che è accaduto nelle prime due gare in terra californiana, cioè ora.
DUCKS PREDE DI NASHVILLE: PREDS CORSARI AD ANAHEIM
Le paperelle infatti nelle prime due gare di questa serie sono diventate “preda” di Nashville, che con la sua difesa arcigna ed un Pekka Rinne sontuoso (54/58 conclusioni neutralizzate) aveva conquistato per la prima volta nella sua giovane storia NHL un doppio vantaggio iniziale in una serie playoff.
Andiamo a delineare i plus ed i minus che hanno fatto la storia delle due precedenti sfide fra Ducks e Predators.
PLUS/MINUS GARA 1
- Forecheck Nashville
La grande pressione messa in mostra dal team di Laviolette nelle prime due gare ha portato all’esasperazione la formazione californiana; lo dimostra anche il nervosismo e la frustrazione notati in diversi elementi, tant’è che lo stesso coach Boudreau al termine di gara due rilasciò una breve intervista nella quale denotava con parole molto dure l’atteggiamento “stupido da parte dei miei ragazzi; le penalità che abbiamo preso sono state completamente inutili e portate a casa da veri idioti! Francamente credo che peggio di così non potremmo fare e quindi questa notte dormiremo poco per ciò che abbiamo combinato, ma ci servirà da lezione”.
- Filip Forsberg
Decide il match con la grande rapina del disco su Simon Despres e trova il fortunoso goal della vittoria cercando il passaggio verso il compagno Smith trovando il pattino di Theodore che fa terminare il puck alle spalle di un incerto Gibson
https://www.youtube.com/watch?v=sA5oljlRS6Y
- Ryan Ellis
Il barbuto difensore di Nashville si mette in luce di più rispetto ai più famosi compagni di reparto Josi e Weber; è lui a servire l’assist al bacio per il 2-2 timbrato dal redivivo Wilson (uomo che appena sente odore di playoff si risveglia), è lui a salvare un goal già fatto stendendosi di fronte la gabbia a protezione del pareggio a fine secondo periodo risultando uno dei momentum della partita; chiude inoltre la gara con un +2 di plus/minus risultando il migliore dei suoi.
- Simon Despres
Si lascia rubare il disco da Forsberg in occasione del goal decisivo come un “pivello” ed inoltre non riesce a sbarazzarsi del puck facendosi beffare da Johansen che serve l’assist per l’1-0 momentaneo di Neal; insomma, serata da dimenticare per lui che chiude con un pesante -2 di plus/minus al pari dei compagni, non tanto migliori di lui, Fowler e Theodore.
PLUS/MINUS GARA 2
- Pekka Rinne
Sale in cattedra il portierone finlandese in questa seconda gara della serie; compie numerosi interventi prodigiosi, in primis quello su Ryan Kesler dopo pochi minuti di partita con una spaccata degna delle migliori danzatrici di ginnastica artistica del mondo
- Filip Forsberg
Ancora lui: il talentuoso #9 in maglia Predators smista dischi come solo lui sa fare e serve il meraviglioso assist per il 2-1 di Craig Smith (1 goal ed 1 assist per lui) dimostrandosi la bomba tutt’ora non disinnescata dalla difesa di Anaheim che soffre ogni qualvolta entra sul ghiaccio
- La calma di Anaheim
Che non c’è! La formazione di Boudreau registra la bellezza di 5 penalità, in una delle quali Shea Weber trova la via del goal; le parole del coach a fine partita sicuramente sono servite alla squadra ma non faranno rigiocare questa gara 2, persa per alcune disattenzioni ed alcuni nervosismi davvero futili, od anzi, dannosi alla causa.
- Corey Perry & Ryan Getzlaf
La coppia (ora divisa fra prima e seconda linea) che negli anni ha fatto le fortune per Anaheim si dimostra nervosa ed inconcludente; chiudono il primo con 4 minuti di penalità, il secondo con 2, ed ovviamente, nessun goal ne tanto meno assist. Che sia il caso di riportarli a giocare nella stessa linea?
Non ci resta che gustarci il proseguo di questa serie, combattuta e dura come poche altre (si contano già 199 hits messe a referto dai due team) ma decisamente meno spettacolare del previsto.
GARE DISPUTATE:
GARE RIMANENTI:
Gara 4: Ducks @ Predators (21 aprile)
Gara 5: Predators @ Ducks (23 aprile)
Gara 6*: Ducks @ Predators (25 aprile)
Gara 7*: Predators @ Ducks (27 aprile)
*se necessarie
BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!
Appassionato della terra a stelle e strisce, Max si innamora sin da piccino per uno sport da “duri”: l’hockey su ghiaccio. Cresce osservando le prodezze di Mario Lemieux e Jaromir Jagr, invecchia con le giocate di Sidney Crosby ed Evgeni Malkin… Scrive per PlayitUsa da gennaio 2015 e spera di trasmettere a voi lettori le stesse emozioni che vive il sottoscritto pensando, guardando, scrivendo, vivendo, respirando la meraviglia della NHL.