“Nascondete donne e bambini, richiamate Batman, Superman e la Justice League, perché i Legion of Doom sono in città e vogliono giocare”. Questo era il motto dei Flyers anni 90, una breve ma intensa storia di un trio che ha incantato, spaventato e dominato la Nhl, “The Legion of Doom”.
La Nhl degli anni 90 è qualcosa di unico nella storia, ci sono Gretzky e Lemieux, i fantastici Avalanche di Forsberg e Sakic, i Sabres di Hasek, i Red Wings dei Russian Five e poi ecco Philadelphia, squadra che di botto si ritrova con Eric Lindros, Mikael Renberg e John LeClair.
Tutto inizia con l’approdo di Eric Lindros ai Flyers, non certo un arrivo in punta di piedi nella Nhl, perché il colosso canadese non gradisce di essere scelto dai Quebec Nordiques come numero 1 nel draft 1991.
Lindros non le manda a dire al team di Quebec, l’isolamento della città, il poco appeal della squadra e un carattere francese non a genio con il numero 88 lo fa entrare in collisione con la Nhl ancora prima di debuttare.
Passa ai Flyers in uno degli scambi più terrificanti della lega, la concorrenza dei Rangers è battuta grazie all’approdo in Quebec di Duchesne, Hextall, Huffman, Ricci e un tale di nome Peter Forsberg, oltre a scelte nei successivi 3 draft e 15 milioni di dollari.
Con applausi, dei futuri Avalanche vinci-tutto.
Renberg è invece ai Flyers dal draft 1990, quando viene scelto col numero 40, ma esordisce solo nel 93/94 dopo 4 anni in Svezia, al Lulea HF, ed in quella stagione mette a referto 38 gol e 44 assist.
Tra il 92/93 e il 93/94 i Flyers si componevano con Recchi, Lindros, e Fedyk, in una squadra famosa per essere chiamata “Crazy Eights”, Renberg si sdoppiava spesso facendo da ala sinistra con Lindros e ala destra con Brind’Amour. Nonostante l’ottimo impatto di Eric Lindros, Big E, vengono mancati i playoff 93/94.
Con il lock out 94/95, dove si gioca metà stagione, qualcosa cambia in casa Flyers, Recchi fa le valigie verso i Montreal Canadiens, a Phila arrivano Eric Desjardins, Gilbert Dionne e la scelta numero 33 del 1987, John LeClair.
Renberg abbandona la linea di Brind’Amour per giocare fisso con Lindros, quando a loro due viene affiancato LeClair arriva il botto.
“Good night and good hockey” è l’espressione tipica dello speaker dei Flyers, Gene Hart, che insieme a Jim Montgomery conia il soprannome della nuova linea: i Legion of Doom!
Lindros e LeClair sono due armadi, Renberg è la velocità, la linea non si limita ai punti, vuole dominare fisicamente, il nome Legion of Doom pare azzeccatissimo, nello sport Usa ricorda il tag team più forte visto nel wrestling, quando Hawk e Animal, prima The Road Warriors poi Legion of Doom, hanno fatto da apripista ai match di coppia.
In quelle stagioni a Philadelphia si assiste ad uno spettacolo sul ghiaccio, un hockey potente e letale. Il primo punto arriva l’11 febbraio 1995 contro i Devils al Meadowlands Sports Complex con una vittoria per 3 a 1.
Prima della nascita dei L.o.D. i Flyers sono 3-7-1, nelle restanti 37 gare ne vincono 25, segnando 128 gol e naturalmente vincendo l’Atlantic Division.
Per i 3 arrivano 176 punti complessivi (70 Lindros, 57 Renberg, 49 LeClair) con 80 gol e 90 assist nelle 130 partite che sommano insieme.
Lindros viene nominato mvp del campionato vincendo l’Hart Trophy mentre a pari punti con Jagr vede andare il trofeo al 68 per maggior numero di gol.
I playoff dei Flyers s’interrompono sul più bello, battono 4-1 i Sabres, 4-0 i Rangers ma in 6 partite perdono contro i futuri campioni dei New Jersey Devils di Brodeur e Claude Lemieux, in ogni caso, delusione a parte, è un ottimo risultato di Philadelphia, visto che i playoff mancavano da 5 anni.
Nel 1995/96 i Flyers si ripropongono come pericolo pubblico numero 1 in Nhl lo slogan dei tifosi Flyers dove gli avversari devono sperare nella Justice League non è una cosa a caso, i numeri sono clamorosi, 206 gare del trio, 255 punti frutto di 121 gol, 134 assist ma anche 272 minuti di penalità, con Lindros stratosferico a quota 115 punti.
Il numero 88 insieme a LeClair è forse il tandem più devastante in Nhl, dalla chimica nata in appena 3 partite ad un dominio in qualsiasi parte del ghiaccio, sia davanti alla porta che agli angoli, recupero del puck con potenza e gol, con la classe da artista inarrestabile di John cui si completa poi l’estro di Renberg, il più piccolo dei tre.
Inutile dire che la regular season è vinta, ma non stravinta, perché i Flyers sono davanti ai Penguins di 1 solo punto, 103 a 102, con Pittsburgh che contrappone ai Legion of Doom la coppia Mario Lemieux (161 punti) Jaromir Jagr (149 pt), un diverso modo di interpretare l’hockey ma in entrambi i casi una meraviglia di quegli anni.
A sorpresa però, dopo aver superato i Lightning al primo turno per 4-2, i Flyers vengono eliminati in 6 gare dai Florida Panthers, squadra che poi batte i Penguins in 7 sfide ma che nella finalissima si arrende 4-0 a quegli Avalanche tanto cari a Lindros.
La stagione successiva alla delusione Panthers ecco che gli infortuni limitano i Legion of Doom che vedono Lindros chiudere la regular season con 52 partite giocate, 79 punti e 136 minuti di penalità che, uniti ai 97 punti di LeClair e i 59 di Renberg combinano il totale di 235, con 104 gol e 131 assist ma anche 259 minuti in panca puniti.
L’apice in regular season viene toccato il 6 febbraio 1997 quando contro i Canadiens arriva una vittoria per 9-5 con 16 punti della linea dominante, grazie anche al poker di gol di John LeClair.
La postseason è trionfale, i Flyers chiudono la prima epoca di Lemieux ai Penguins, sconfiggendoli per 4-1, stessa sorte tocca ai Sabres di Dominik Hasek e medesimo punteggio serve per superare i NewYork Rangers di Gretzky e Messier.
E’ finalissima di Stanley Cup, l’avversario sono i Detroit Red Wings che hanno appena sconfitto i campioni degli Avalanche. La sfida sembra incerta, con i Flyers col vantaggio campo grazie ai 103 punti conquistati, contro i 94 della squadra di Yzerman.
Tutto inutile.
Quella vecchia volpe di Scotty Bowman ha studiato i Flyers e nonostante la produttività offensiva, sa come fermare i Legion of Doom.
Bastano appena 4 giochi e un Mike Vernon spettacolare, Nicklas Lidstrom, Larry Murphy e Vladimir Konstantinov limitano, anzi, cancellano Eric Lindros, autore di un solo gol, quello inutile a 15” dalla fine di gara 4, dopo che la terza gara aveva visto un 6-1 di Detroit con show di Yzerman e dei Russian Five.
Quel 7 giugno 97, nonostante 58 punti in 56 partite, finisce l’era dei Legion of Doom, Renberg viene scambiato con Chris Gratton, l’allenatore Terry Murray viene sollevato dall’incarico con LeClair e Lindros che giocheranno per altre 3 stagioni insieme, prima che capricci e commozioni cerebrali chiudano la loro avventura a Philadelphia.
Resta lo spettacolo, cattivi ma perdenti, ma solo per non aver sollevato la Stanley Cup, resta la malinconia nell’aver visto Lindros giocare solo 760 partitie in Nhl, resta l’irritazione abbagliante di chi giocava contro la prima linea Flyers e ne subiva l’impatto, resta la storia, la fantastica storia dei Legion of Doom.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
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