È una partita di una tranquilla regular season, un giocatore raccoglie il disco da un compagno, aziona la super velocità, tiro, gol, il tutto in una frazione di secondo.
Non è una casualità, quella maglia e quella tifoseria hanno già visto uno spettacolo simile. Si parla dei Pittsburgh Penguins, di Mario Lemieux e di Geno Malkin, meglio di Lemieux!
Quest’ultima lode non è frutto di un’insana follia, è il sentimento della tifoseria recente e giovanissima dei Pinguini post vittoria 8 a 1 contro Tampa.
Evgeni Vladimirovich Malkin da Magnitogorsk in Russia sabato ha fatto “stralupare” i suoi ammiratori e i vecchi appassionati di Nhl, quelli che davanti a un gol di Ovechkin fanno una smorfia e con una pacca sulle spalle del prossimo esclamano “ai miei tempi Gretzky segnava bendato!”.
Invece capita che i Lightning fanno da spettatori non paganti all’esibizione, Malkin supera tutti gli ostacoli (più o meno chi ci prova) e fa più in fretta lui ad esultare che il pubblico a capire che è gol, un grande gol, un grandissimo gol.
Momento
Io quell’azione l’ho già vista, i colori son diversi ma la maglia è la stessa.
1991, ci si gioca la Stanley Cup, i Penguins dei talenti stellari contro la Cenerentola dei playoff, i Minnesota North Stars. È un attimo, colui che è il Capitano scatta, dribbla, fa passare il disco tra le gambe dell’ultimo difensore prima di segnare, non un gol qualsiasi ma la rete con cui Mario Lemieux conquista il mondo e pochi giorni dopo la coppa ambita, bissata l’anno dopo.
Tra il 1991 e il 2012 ci sono 21 anni di distanza, la tv passa da un segnale nervoso all’Hd, facebook non esiste e anni fa poteva essere il nome di qualche malattia, persino i Simpson son diversi, oggi perfetti e delineati, e balzo di qualità rispetto agli anni dove per sport Usa al massimo si pensava a Dan Peterson, eppure Pittsburgh collega il tempo con i regali del draft, prima Mario Lemieux poi…Sidney Crosby!
Non Malkin ma Crosby, l’erede designato e sperato del Magnifico è Sid The Kid non Geno.
Perché?
Forse perché di Crosby si sa tutto sin dalla nascita, perché firma autografi da quando ha 10 anni, ha una faccia da spot e piace alle ragazzine.
Malkin al massimo è l’erede di Jaromir Jagr, una spalla per il capitano e come per la stella della Rep. Ceca arrivata a Pittsburgh i tratti estetici sono quasi simili. Malkin ha un’espressione triste, impacciata quando parla e non colpisce nessuno a prima vista.
In cuor suo sa che nel duello con Crosby ha perso in partenza, cosi si prende in silenzio le sue rivincite, prima rookie d’oro nel 2006/07 (Crosby invece no) poi a suon di gol trascina la sua squadra di Sid, si perché il primo servizio, la prima foto, il primo autografo si chiede al predestinato.
Il russo non ci fa caso e se si lamenta lo fa in maniera incomprensibile, continua il suo rapporto privilegiato con gol e assist e mentre Crosby solleva la Stanley Cup lui si coccola il Conn Smythe Trophy, il migliore della postseason, dopo aver portato a casa il trofeo del migliore della stagione regolare (e per intenderci, solo Lemieux, Gretzky, Lafleur ed Esposito ci son riusciti).
Poi, come nell’era Lemieux, la sfortuna bussa alla porta di Pittsburgh e per non far offendere nessuna delle due stelle li colpisce entrambi, le commozioni cerebrali bloccano Sidney, i legamenti di un ginocchio Evgeni. I post Stanley Cup sono cosi deprimenti, out contro Canadiens e Lightning, squadra senza carattere, senza spessore e senza guida.
Sul banco degli imputati chi finisce? Crosby?
Ma siamo matti, lui è sacro, è il Golden Boy, dunque se Crosby non incide la colpa è della spalla, di quell’altro, del russo.
Per Malkin si parla cosi di cessione “dai, cosi ne prendiamo 3 più forti”.
Più forti?
Qua l’insana follia dei Penguins trova un barlume di ragione, Malkin da Pittsburgh non si è mosso e ora è lui il migliore, non sarà bello da stampare la sua faccia in campagne pubblicitarie ma è pur sempre il giovanotto che è andato in gol nelle sue prime 6 partite di Nhl (e questo record in 89 anni di Nhl è tutto suo), il più giovane vincitore del Conn Smythe Trophy (22 anni) e poco importa se il giorno del suo punto numero 200 ha mandato in gol Crosby nella sua rete numero 100 tanto da far dividere in 2 il puck come ricordo.
Le malelingue dicono che l’esplosione attuale di Malkin (leader nei punti) in questa stagione sia dovuta al malessere continuo che affligge Crosby e che, una volta rientrato il capitano, la prima linea con Kunitz e Neal sarà del prescelto.
Intanto Geno Malkin, espressione dei suoi pensieri non pervenuta, continua a trascinare i suoi, con sogni di Stanley Cup tutti da riscoprire.
Chi sarà il migliore lo decreterà la storia, Crosby o Malkin, Malkin o Crosby, ballottaggio eterno.
Malkin o Lemieux?
Non scherziamo, il Magnifico è la leggenda, chiunque dopo di lui sarà grandissimo, al massimo essere come Lemieux sarà il sogno!
Provaci Geno e sorridi!!!
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
One thought on “Evgeni Malkin: sognando Lemieux !”