Dopo aver analizzato insieme quanto combinato finora dai team AFC, eccoci qua per il resoconto della National Football Conference: attenzione, ci saranno sorprese.
NFC NORTH
Chicago Bears
Record: 3-5.
Cosa è andato bene: vincere contro Chicago è oggi più che mai difficile. I tre successi sono arrivati contro squadre ben più attrezzate -Pittsburgh, Carolina e Baltimore- che si sono trovate davanti una compagine che nonostante la mancanza di talento gioca in modo organizzato e conservativo: le yards corse da Jordan Howard sono già 662 e le tre partite sopra le 100 rushing yards confermano ancora una volta le qualità di una sottovalutatissima linea d’attacco. La difesa dal canto suo sta superando ogni più rosea aspettativa, tenendo costantemente in partita un attacco che Howard a parte non brilla per consistenza: Trubisky in quattro partite ha lanciato solamente per 512 yards evitando però errori che per un rookie sarebbero piuttosto normali. Il record di 3-5 non è certamente positivo, ma con un pizzico di fortuna in più probabilmente i Bears sarebbero sul 5-3.
Cosa è andato male: il passing game di Chicago, vuoi per game plan o per effettiva inettitudine, fatica ad ingranare soprattutto per la spaventosa mancanza di talento del reparto, peggiorata ulteriormente dopo la sconfitta contro i Saints poiché dovrà rinunciare a Zach Miller per il resto della stagione a causa di un orribile infortunio al ginocchio. In giornate in cui il running game – o Eddie Jackson in difesa- riesce a muovere le catene, Chicago può pure permettersi il lusso di vincere non lanciando il pallone -nei successi contro Baltimore e Carolina Trubisky ha completato solamente 12 passaggi- ma nel caso di partite sfuggite di mano attendersi una rimonta è impossibile: il tempo è comunque dalla loro parte. La secondaria deve necessariamente migliorare poiché concedere il 65% di completi molto spesso preclude ai Bears la possibilità di correre il pallone quanto e come vogliono.
Valutazione: 6,5. Molti si aspettavano di trovarli sullo 0-8, invece con una commovente dose di cuore ed attributi questa squadra poco talentuosa vende cara la pelle ogni maledetta domenica.
Detroit Lions
Record: 3-4.
Cosa è andato bene: l’attacco di Stafford continua a produrre yards su yards, ed il faraonico rinnovo firmato poco prima dell’inizio della stagione è stato finora parzialmente giustificato dalla bontà delle sue giocate. Nelle prime giornate la difesa aveva sorpreso molti grazie ad una sorprendente abilità nel generare turnover pur concedendo molte yards: Detroit si trova infatti al terzo posto nel differenziale fra turnovers concessi e turnovers causati con un ottimo +7. Un’altra nota positiva viene dalla rushing defense, che con 641 yards concesse in 7 partite riesce spesso a limitare efficacemente i runningbacks avversari, in grado di guadagnare solamente 3.6 yards a portata.
Cosa è andato male: la bruciante sconfitta patita contro gli Steelers ci mette davanti agli occhi il vero problema di questo team, ossia l’inspiegabile inefficacia in red zone, poiché perdere una partita in cui il proprio quarterback lancia per più di 400 yards senza mettere a segno un touchdown è inaccettabile. Gli innumerevoli infortuni sofferti dalla linea d’attacco hanno di fatto, pure quest’anno, reso il rushing game inefficace: nonostante l’innegabile talento di Abdullah i Lions riescono a guadagnare per vie terrene solamente 82 yards a partita che valgono loro il quintultimo posto nella classifica. Sempre a causa dei troppi infortuni proteggere Stafford si sta rivelando impossibile poiché i 3.6 sacks subiti a partita mettono i Lions al 29esimo posto in questa speciale classifica: nella seconda metà di stagione bisogna assolutamente trovare un modo di puntellare la linea d’attacco e di tenere integro il proprio investimento.
Valutazione: 5. Il promettente 3-1 con cui Detroit aveva iniziato il proprio 2017 è stato completamente vanificato da tre sconfitte consecutive contro dirette concorrenti per i playoffs: per raggiungere la postseason serve una svolta clamorosa.
Green Bay Packers
Record: 4-3.
Cosa è andato bene: è inutile provare ad affrontare il discorso Green Bay Packers facendo finta di niente, il buono delle prime cinque partite è stato vanificato nel momento in cui la clavicola destra di Aaron Rodgers ha impattato violentemente contro il suolo dell’U.S. Bank Stadium. La scoperta di Aaron Jones, le buone prestazioni di Adams e Nelson ed il fatto che nonostante tutti gli infortuni la linea d’attacco stesse in qualche modo giocando ancora discretamente, non contano più nulla: senza Rodgers questi Packers valgono un 5-11 sofferto.
Cosa è andato male: tutto ciò che poteva andare male, ovvero qualsiasi cosa allontani il numero 12 dal campo. La difesa, come ogni anno, sta boccheggiando e senza l’attacco in grado di prendere per mano la squadra e trascinarla alla vittoria la situazione in Wisconsin è terribilmente complicata: i sacks si ostinano a non arrivare -12 in sette partite sono troppo pochi per poter parlare di pass rush efficace- e nonostante i massicci investimenti nel draft la secondaria continua a rivelarsi troppo permeabile, come testimonia il passer rating di 90.2 concesso ai QB avversari che mette Green Bay nella stessa parte bassa della classifica in cui troviamo anche la rushing defense, che concedendo quasi 126 yards a partita si piazza al 27esimo posto. In caso qualcuno si fosse dimenticato, mi preme ribadire che tutto ciò sta accadendo con Rodgers costretto fuori dal campo: che sfortuna.
Valutazione: 6. Media matematica fra l’8 pre-infortunio di Rodgers ed il 4 post-infortunio: in un anno in cui la NFL non sembra ancora aver trovato una favorita, Green Bay avrebbe senza dubbio potuto dire la sua.
Minnesota Vikings
Record: 6-2.
Cosa è andato bene: nonostante i tantissimi infortuni i Vikings sono comodamente in cima alla division grazie soprattutto alla sempre impeccabile difesa. La rushing defense, vero punto di forza del team, pure quest’anno si posiziona prepotentemente nella top five e anche se la secondaria è leggermente meno brillante rispetto alla scorsa stagione i punti concessi sono solamente 135, ovvero meno di 17 a partita. Nonostante gli infortuni di Bradford e Cook, l’attacco non ha perso di efficacia e sembra sempre fare quel tanto che basta per avere la meglio sugli avversari: sarebbe stato interessante vedere come avrebbe finito la stagione Cook ma per ora McKinnon e Murray, a partite alterne, riescono a correre credibilmente ogni domenica.
Cosa è andato male: anche se come direbbe Bryan Adams so far so good è innegabile che con Bradford e Cook in campo avremmo davanti una vera e propria contender anche ai playoff, ma parlare di efficacia ai playoff senza che prima li abbiano effettivamente raggiunti e soprattutto senza averli mai ancora visti in postseason è piuttosto insensato. Non può che preoccuparci il calo prestazionale della secondaria, che però, ad onor del vero, nonostante un numero alto di yards concesse riesce comunque a tenere basso il passer rating del QB avversario.
Valutazione: 8. I playoff sono facilmente alla portata e con una division più debole che mai forse potrebbero tentare il colpo grosso qualificandosi direttamente per il Divisional Round. Nessuna squadra incarna meglio la cinica ed abusata filosofia del next man up.
NFC EAST
Dallas Cowboys
Record: 4-3.
Cosa è andato bene: il gioco di corse dei Cowboys pure quest’anno si conferma fra i più produttivi nella lega, classificandosi infatti al secondo posto per yards guadagnate a partita con 150.0 dietro ai soli Jacksonville Jaguars. Prescott è uno dei quarterback più affidabili in circolazione ed il suo passer rating di 96.2 gli permette di trovare facilmente un posto nella top ten: pure quest’anno Dallas riesce ad imporre il suo ritmo alla partita, sfiancando la difesa avversaria con lunghi drive in cui la bocca di Zeke Elliott viene riempita costantemente. Questo team brilla in modo particolare anche per quanto riguarda la conversione dei terzi down, poiché con una percentuale di successo del 43.8 si prendono il quinto posto in classifica. Ho finora parlato solo dell’attacco: penso che tutti abbiate già intuito come andrà a finire, perché ad eccezione di Demarcus Lawrence la difesa ha certamente deluso in quanto…
Cosa è andato male: … solo sei squadre concedono agli avversari una probabilità più alta di convertire i terzi down, e ciò non permette ai Cowboys di togliere dal campo un reparto che deve rimanere esposto per il minor tempo possibile, permettendo in tal modo all’attacco di mangiarsi grosse porzioni di cronometro con i propri metodici drive. In partite come quelle contro i L.A. Rams si è chiaramente visto che quando il game plan della partita inizia ad essere messo in dubbio, i Boys non sembrano capaci di adattarsi e modificare la loro strategia: se sotto di più possessi, e quindi non in posizione di rifornire costantemente Zeke, Prescott ed il passing game perdono clamorosamente efficacia. Tutto il caos attorno al 21 dei Cowboys potrebbe essersi risolto nel peggior modo possibile: al momento Zeke sembra destinato a scontare le sei giornate di squalifica impostegli ancora ad agosto, ma attenzione che ci potrebbero essere nuovi colpi di scena.
Valutazione: 6,5. Tolta la figuraccia contro i Broncos, questi Cowboys hanno perso esclusivamente partite molto chiuse, quel genere d’incontro che una vera contender vince 8 volte su 10: devono ancora giocare contro gli Eagles, ma senza Zeke -eventualmente- rimontare per il successo divisionale mi sembra veramente impossibile.
New York Giants
Record: 1-6.
Cosa è andato bene: anche usando molta fantasia è difficile trovare qualcosa di positivo nella stagione dei Giants che a settembre venivano visti come veri e propri favoriti per il successo in division ed invece si trovano sull’1-6.
Disastro.
Cosa è andato male: gli infortuni hanno tolto a Manning la possibilità di lanciare il pallone ad un ricevitore con un minimo di esperienza e palmares. La linea d’attacco è anche quest’anno condannata alla mediocrità dalle giocate del left tackle Ereck Flowers, autentico bust che in tre anni non ha mai dato un motivo valido, se non il fatto di essere una prima scelta, per essere visto come un titolare in questa lega. La difesa sulle corse, il fiore all’occhiello dell’intera squadra nella passata stagione, è inspiegabilmente regredita fino al punto di concedere più di 120 yards a partita, venendo imitata pure dalla secondaria che nonostante i vari Collins, Jenkins, Apple e Rodgers-Cromartie ha concesso ben 14 touchdown a fronte di soli tre miseri intercetti: insomma, non esiste un aspetto di gioco in cui non siano peggiorati. L’infortunio di Beckham oltre che ad averli privati del proprio miglior giocatore li porrà sicuramente davanti ad un tormentone che si protrarrà per tutta la offseason: quanto saranno disposti a pagarlo la prossima estate?
Valutazione: 2. Stagione da incubo quella dei G-Men che a questo punto, abbondantemente tagliati dalla corsa playoff, sembrano essere condannati a nove partite di pura sofferenza.
Philadelphia Eagles
Record: 7-1.
Cosa è andato bene: Carson Wentz in un anno ha fatto un salto di qualità senza precedenti nelle ultime stagioni, ed il suo QB rating di 101.6 gli vale il quinto posto nella classifica generale, stessa posizione che occupa il gioco di corse per quanto riguarda le yards guadagnate a partita, 129.3, ed adesso con Ajayi probabilmente migliorerà ulteriormente. La scoperta Jake Elliott si sta dimostrando uno dei kicker più affidabili e precisi di tutta la lega e ciò non fa che migliorare il profilo di un attacco che al momento è fra i più efficienti e completi. Il 47.8% di successo sul terzo down è il secondo miglior dato della lega e che non pensiate che le notizie positive arrivino solamente dall’attacco: il terrificante front seven, in cui Cox e Graham continuano ad essere fra i migliori nei rispettivi ruoli, concede solamente 70.4 yards a partita, il numero più basso dell’intera NFL.
Cosa è andato male: trovare aspetti negativi nella stagione della vera rivelazione dell’anno è veramente complicato, ma bisogna assolutamente precisare che gli Eagles non sono perfetti poiché la loro secondaria concede ben 257 yards a partita -26esimi in questa statistica- confermandosi il reparto più debole di una squadra veramente completa e bilanciata. Gli infortuni del fortissimo left tackle Jason Peters e di Jordan Hicks, uno dei migliori linebacker in copertura, hanno privato questo team di due elementi fondamentali ed i rimpiazzi Vaitai e Walker non si sono comportati particolarmente bene domenica scorsa contro San Francisco nella loro prima partita da titolari.
Valutazione: 9,5. Il dieci lo darei solamente ad un team ancora imbattuto, ma questi Eagles sono fino ad oggi la vera squadra da battere: il feroce front seven imponendo costantemente la propria fisicità mette sempre l’attacco in condizione di giocare senza particolari pressioni. Le stagioni All-Pro di Wentz ed Ertz non possono essere viste come sorprese: entrambi i giocatori stanno scalando i ranking posizionali dimostrandosi essere fra i migliori interpreti nelle loro posizioni di competenza.
Washington Redskins
Record: 3-4.
Cosa è andato bene: tutta la disfunzionalità di questa franchigia si manifesta nella pessima gestione di Cousins, in quanto come si fa a non rinnovare -pensando a tutti i contratti di Flacco e Osweiler di questo mondo- un giocatore che pure quest’anno sta giocando in un modo assolutamente efficace, come testimoniato dal terzo miglior passer rating della lega? La rivelazione Chris Thompson sta infondendo vitalità ad un backfield anemico da un paio d’anni, grazie soprattutto alla sua abilità nel ricevere passaggi che gli permette di essere primo nella lega, fra i runningback, per yards ricevute con ben 442. Le 8.0 yards per passaggio tentato permettono loro di entrare nella top five di questa speciale graduatoria, ma ciò è dovuto interamente all’abilità di un quarterback che probabilmente non indosserà ancora a lungo questa casacca.
Cosa è andato male: il rushing game non sembra riuscire ad ingranare, poiché sia Kelley che Perine non stanno facendo nulla per meritarsi più portate. L’esperimento Pryor sta procedendo tragicamente in quanto le 223 yards ricevute in 7 partite non rappresentano sicuramente numeri da top receiver: i continui guai fisici di Reed, l’inefficacia di Pryor e la discontinuità di Doctson vengono solo parzialmente coperte dalla tardiva esplosione di Crowder e dalle giocate di Thompson. Gli infortuni che stanno perseguitando la linea d’attacco hanno indebolito uno dei reparti più forti e completi della squadra, e se ci spostiamo dall’altro lato del pallone la situazione non migliora in quanto gli infortuni di Allen, Taylor e Foster hanno stanno facendo perdere efficacia ad un reparto che contro le corse si stava comportando particolarmente bene. La mancanza di Josh Norman è stata senza dubbio sentita dalla secondaria, che ora cercherà il riscatto tentando di migliorare soprattutto nella difesa del terzo down, fase del gioco in cui questi Redskins faticano: il 40.9% di conversioni concesse li piazza al 23esimo posto nella classifica generale.
Valutazione: 5,5. Nessuno sa bene cosa aspettarsi da questa franchigia, ciò che appare sicuro è che comunque venderanno cara la pelle ogni domenica: il discorso playoff non è ancora chiuso però serve subito una svolta.
NFC WEST
Arizona Cardinals
Record: 3-4.
Cosa è andato bene: salvo l’esaltante esordio di Peterson contro i deludenti Bucs, possiamo tranquillamente dire che nulla ha girato per il verso giusto in Arizona, e l’infortunio di Palmer li mette davanti ad un bivio, in quanto probabilmente il veterano si ritirerà, lasciandoli così scoperti nella posizione più importante del gioco. L’unico raggio di sole viene dalle giocate di Chandler Jones che continua ad arrivare in faccia al quarterback avversario con una frequenza impressionante, mettendolo così in condizione di far registrare il proprio career high in una categoria sempre più importante.
Cosa è andato male: l’infortunio di Palmer rappresenta solo la proverbiale punta dell’iceberg dei malanni dei Cardinals, in quanto probabilmente la vera delusione della stagione viene dalla secondaria. Nonostante Patrick Peterson da riesca a cancellare da solo un lato del campo, il resto del reparto concede ben 247 yards aeree a partita: purtroppo sembra che i continui infortuni abbiano inevitabilmente rallentato Tyrann Mathieu, giocatore che con un pizzico in più di fortuna sarebbe già nella conversazione per un posto nella Hall Of Fame. L’attacco ha frequenti passaggi a vuoto in grado di protrarsi anche per intere metà di partita e la disastrosa linea d’attacco -partita con i Bucs a parte- non permette al running game di ingranare, condizionando così pure il gioco aereo: gli infortuni di Palmer e Johnson hanno tolto all’attacco ogni singola possibilità di vincere da soli una partita.
Valutazione: 4. Anno buttato quello dei Cardinals, che con Stanton o Gabbert under center non potranno nemmeno sperare di avvicinarsi ai playoff: sembra che l’inevitabile anno zero sia alle porte.
Los Angeles Rams
Record: 5-2.
Cosa è andato bene: la cura McVay sta sortendo effetti miracolosi. Gurley è tornato ad essere quello di due anni fa ed al momento guida la lega per numero di touchdown fatti -otto, cinque correndo e tre ricevendo- e soprattutto Goff sembra effettivamente essere un giocatore degno della prima scelta al draft: pur senza includere -che crimine- Watkins nel proprio gioco l’ex Cali sta muovendo le catene con un’incoraggiante costanza e facilità, come testimoniato dal 49% di successo sui terzi down. La secondaria al momento concede il sesto passer rating più basso in assoluto, mettendo quindi l’attacco in posizione di giocare seguendo un game plan studiato ad hoc per evitare errori e controllare il cronometro. Nessuno poteva immaginarsi che a metà stagione a condurre la NFC West ci fossero proprio loro, ma non sapevamo ancora dei super poteri di Sean McVay.
Johnny Hekker e lo special team si confermano spettacolari come ogni anno.
Cosa è andato male: nonostante il prodigioso Aaron Donald ed i vari Barwin, Quinn e Brockers la rushing defense si sta comportando molto peggio di quanto potevamo pronosticare, posizionandosi al 24esimo posto per yards concesse. Squadra che vince sicuramente non si cambia, ma non riuscire ad integrare Watkins nel proprio sistema di gioco non può che lasciarci perplessi: il talento dell’ex quarta scelta assoluta non è in discussione, ma che un ricevitore così forte abbia ricevuto dopo sette partite solamente 264 yards dovrà sicuramente far riflettere McVay e soci, poiché sprecare un giocatore del suo calibro è veramente un peccato mortale.
Valutazione: 8,5. Non sono perfetti, hanno giocato spesso contro avversari inferiori, ma negare la bontà della stagione dei Rams sarebbe pura follia: che stia per nascere una dinastia nella città degli angeli?
San Francisco 49ers
Record: 0-8.
Cosa è andato bene: fino alla trade che ha portato Jimmy Garoppolo ad avere finalmente la possibilità di avere una maglia di titolare, avrei probabilmente risposto “niente”. Non fatevi ingannare dal basso numero di sacks: DeForest Buckner sta avendo una stagione strepitosa, infatti per PFF è il quinto miglior interior lineman della lega con una votazione di 90.0 che lo mette alla pari di Linval Joseph ed appena sotto a giocatori del calibro di Donald, Suh, Atkins ed Harrison. La rosa nella croce la si può comunque trovare: questo è l’anno zero di una rifondazione che se non altro sembra progettata da un front office competente.
Cosa è andato male: prima delle due roboanti sconfitte contro Dallas e Philadelphia, cinque delle sei L di San Francisco sono arrivate con scarti inferiori-uguali ai 3 punti, quindi affermare che la sfortuna li perseguiti non è assolutamente la scusa semplice per spiegare una stagione finora senza gioie. Solo Baltimore, i Chargers e Jacksonville concedono più rushing yards, anche se ad onor del vero le 3.9 yards guadagnate in media dai runningbacks avversari non rappresentano assolutamente un dato negativo; la situazione migliora leggermente se spostiamo l’attenzione sulla secondaria, in quanto per yards aeree subite in media li troviamo al 24esimo posto. La sterilità offensiva potrebbe finalmente essere risolta dall’acquisizione di Garoppolo, ma occorre tenere presente che operare in un sistema offensivo completamente diverso da quello a cui si era abituati, con un pacchetto ricevitori così debole rappresenterebbe una grande sfida anche per il mio amato Aaron Rodgers: non so se lo sto per dire perché entrambe le squadre portano come nome quello di un numero, ma come per Philadelphia in NBA bisogna rimanere calmi e #trusttheprocess.
Valutazione: 4. Battere la sfortuna è difficile veramente per chiunque, ed in questo 2017 nessuno è stato più perseguitato dalla sfortuna dei 49ers: arriveranno tempi migliori, teoricamente.
Seattle Seahawks
Record: 5-2.
Cosa è andato bene: se mettiamo da parte per un attimo i numeri concessi al fenomeno Watson, la secondaria sta giocando ai soliti livelli impressionanti, anche se la lezione impartita da Hopkins a Sherman non può che sollevare qualche sopracciglio. La parola “valuable” contenuta nella sigla MVP viene subito in mente quando si parla di Russell Wilson: dopo il solito inizio sornione Dangeruss è uscito dal proprio letargo lanciando quasi 800 yards e 7 TD nelle ultime due partite e contro Houston le sue 482 yards totali hanno superato di 3 iarde quelle guadagnate da tutto l’attacco! Finalmente il passing game ha trovato un’altra opzione al di fuori dell’arrabbiatissimo Doug Baldwin in Paul Richardson, ma ripeto, ciò che è andato bene in questo team coinvolge quasi totalmente Russell Wilson: se solo la linea d’attacco riuscisse a concedergli una tasca/vita più tranquilla. Ottima la trade che ha portato Duane Brown sul Pacifico: bisogna preservare in tutti i modi tesori come il numero 3.
Cosa è andato male: se togliamo l’infortunato Chris Carson dall’equazione, il leading rusher dei Seahawks è Russell Wilson con quasi il doppio delle yards di Eddie Lacy e più del triplo di quelle guadagnate da Thomas Rawls. I sacks subiti da Wilson sono solamente 16 grazie alle sue magiche fughe, non per efficienza della linea d’attacco: nelle graduatorie PFF che coprono i ruoli della linea i giocatori di Seattle sono facilmente individuabili nelle ultimissime posizioni. Tralasciando i problemi della linea d’attacco, per i quali potremmo fare una serie settimanale di articoli, concentriamoci per un attimo sul front seven: nonostante una rotazione senza eguali i Seahawks sono 20esimi per yards terrene subite a partita, ed altrettanto enigmatiche sono le 4.6 yards concesse per portata, 26esimo dato nella lega,. Per una contender la serenità è fondamentale, quindi potrebbe effettivamente essere arrivato il momento di finirla con le sceneggiate a bordo campo: Baldwin ti adoro, ma sì, sto parlando di te.
Valutazione: 7,5. I limiti di questo roster sono cosa nota, ma con un Wilson del genere, in un anno in cui tutte le contendenti al titolo stanno arrancando per vari motivi, pensare al Super Bowl è più che sensato.
NFC SOUTH
Atlanta Falcons
Record: 4-3.
Cosa è andato bene: difficile mettere insieme un paragrafo di sei/sette righe in questo caso, ma me la sono cercata. Dopo cinque giri per casa che mi hanno portato a scambiare per un attimo mia madre per Matilde di Canossa e soprattutto dopo un infinito viaggio nelle statistiche offensive e difensive, trovare qualcosa di buono per questi Falcons è difficile: risiedono pacificamente nel mezzo di ogni classifica importante, che in sé non rappresenta sicuramente qualcosa di negativo, ma da una squadra arrivata così vicina al Lombardi tutti ci attendavamo qualcosa di più che “nella media”.
Cosa è andato male: l’inarrestabile offensive unit che la scorsa stagione aveva distrutto il game plan di ogni singolo defensive coordinator al momento può vantare l’undicesimo miglior rushing attack -sbadiglio- ed il dodicesimo miglior quarterback rating -doppio sbadiglio- della lega, mentre gli intercetti lanciati in sette partite hanno quasi pareggiato il totale della scorsa stagione -coma profondo-. L’involuzione offensiva dei Falcons può essere spiegata dalla dipartita del geniale Shanahan, il cui valore viene oggi più che mai confermato guardando la sterilità di un attacco che inspiegabilmente non riesce a sfruttare un giocatore del calibro di Julio Jones: Sarkisian dovrebbe imitare gli Steelers che costruiscono il loro attacco -ed identità- sui due playmaker Brown e Bell -fra un po’ pure JuJu-, e rifornire di palloni una vera e propria macchina da ricezioni come Julio Jones in grado di battere chiunque grazie ad una combinazione di velocità, tecnica e fisico senza precedenti. Tutti ci attendavamo la definitiva esplosione del reparto difensivo che puntualmente non è arrivata, poiché per quanto riguarda yards terrene ed aeree concesse si piazza anonimamente, ancora una volta, a metà classifica. Vogliamo poi parlare delle amnesie della seconda metà di gioco, periodo in cui i Falcons, ancora Freudianamente traumatizzati dal Super Bowl, sperperano comodi vantaggi perdendo partite di fatto già vinte? Non credo.
Valutazione: 4,5. Che delusione questi Falcons, al momento con un record positivo grazie all’imprecisione di Chandler Catanzaro: la NFC sembrava assolutamente essere di loro proprietà ed invece eccoli qua, terzi nella loro division.
Carolina Panthers
Record: 5-3.
Cosa è andato bene: spiegare il 5-3 dei Panthers trascende le mie abilità, però pure in questo caso ci proverò. La difesa sulle corse sta regalando grandissime soddisfazioni alla squadra di coach Rivera, in quanto le 81.6 yards concesse a partita permettono loro di classificarsi al quinto posto in questa graduatoria. Solo Pittsburgh e Jacksonville concedono meno yards aeree a partita delle 182 di Carolina, quindi sì, dire che la difesa che li aveva trascinati -in collaborazione con il miglior Cam di sempre- al Super Bowl sia tornata è legittimo: solo i Jaguars mettono a segno più sacks a partita ed il meraviglioso Julius Peppers in otto uscite ha già totalizzato 7.5 sacks. Il 33% di successo degli avversari nelle conversioni di terzi down li mette alla sesta posizione in questa speciale classifica, e sì, in tutto ciò non si trova nemmeno mezza parola riguardante l’attacco.
Cosa è andato male: le montagne russe che rappresentano la carriera di Cam al momento ci stanno facendo attraversare una spaventosa discesa in quanto il quarterback rating di 79.1 lo piazza in mezzo a Brissett e Cutler, ragazzi assolutamente simpatici ma che non rappresentano la migliore delle compagnie in classifiche del genere. L’idea che lo spettatore medio si fa guardando l’attacco dei Panthers è molto semplice e giustificabile: spesso si complicano la vita con double/triple option che portano a disastri -Eddie Jackson mi senti?- e non hanno la benché minima idea di come usare McCaffrey, che finora ha raccolto la miseria di 117 yards, anche se mi sento un po’ a disagio a criticare un ragazzo che è di qualche mese più giovane di me e già gioca in NFL. Le 3.4 yards guadagnate per portata sono il quartultimo dato nella lega, ed adesso senza Benjamin la vita in red zone si complica ulteriormente: nonostante tutto sono comunque 5-3.
Valutazione: 6,5. Questa valutazione si separa nettamente dal record stagionale, in quanto le sconfitte contro Eagles e Bears sono arrivate al termine di due pessime partite in un periodo in cui Newton sembrava tornato ad essere quello del 2015. Cercasi continuità.
New Orleans Saints
Record: 5-2.
Cosa è andato bene: parlare ancora di quanto bene stia giocando Drew Brees sarebbe troppo banale, perciò concentriamoci sul running game, vero e proprio motore di uno degli attacchi più produttivi della lega. Se le quasi 119 yards guadagnate per vie terrene a partita non vi convincono -in effetti sono il 14esimo miglior dato- va tenuto presente che la media viene decisamente abbassata dal periodo Peterson: nelle tre partite successive alla trade i Saints hanno guadagnato grazie alle giocate di Ingram e Kamara 151.3 yards a partita, togliendo pressione ad un super efficace Brees. La vera novità arriva invece dalla difesa, reparto che nell’ultimo lustro è costantemente stato fra i peggiori nella lega: il quarterback rating concesso al quarterback avversario di 79.3 è il settimo miglior dato in NFL, ed è dovuto specialmente alle ottime prestazione del rookie Lattimore che per gli analisti di PFF è il miglior cornerback della lega, con una valutazione media di 94.1. Dopo anni di sofferenza, la difesa dei Saints sembra finalmente aver svoltato pagina, ed il sempre ottimo Cameron Jordan sta avendo la miglior stagione della carriera,e come il compagno rookie si sta guadagnando il primo posto nella graduatoria di Pro Football Focus: nessun edge defender ha infatti una valutazione media superiore al suo 91.9.
Cosa è andato male: il livello delle giocate della difesa si abbassa clamorosamente sui terzi down, in quanto solo tre squadre concedono una percentuale di conversioni maggiore rispetto al 46.8 dei Saints. Permettere agli avversari di guadagnare 4.9 yards a portata è inaccettabile per una squadra che a questo punto vuole -e può- raggiungere la postseason, ma francamente la mia disamina dei difetti dei New Orleans Saints si ferma qua: dopo anni di 7-9 con diverse sconfitte con 40 punti subiti nonostante i 35 realizzati, vederli nuovamente competitivi e bilanciati non può che farci sorridere, in quanto l’ultima volta che hanno avuto una difesa decente hanno portato a casa il Lombardi.
Valutazione: 8,5. Belli da vedere in entrambi le fasi del gioco: efficaci, concreti ed estremamente solidi sotto ogni aspetto. NFC, presta attenzione che i Saints sono tornati: Oh when the Saints, go marching in…
Tampa Bay Buccaneers
Record: 2-5.
Cosa è andato bene: l’ultima squadra di cui dovrò analizzare la prima metà di stagione, dopo ore ed ore di scrittura più o meno passabile, è quella che più mi ha spezzato il cuore. Se ci avete seguito durante l’estate avrete ben presente quanto io abbia parlato dei Bucs di Winston e del duo Jackson-Evans, i tight ends Brate, Howard, i Tampa Bay qua, i Buccaneers là… ora sono 2-5, sul fondo di una division estremamente competitiva e nel bel mezzo di una crisi d’identità. Certo, solo New England guadagna più yards su passaggio, però le 295 yards a partita ci raccontano di un team spesso costretto ad inseguire, ed al momento capire quale sia il punto di forza dei Bucs è veramente complesso: Winston è solo al terzo anno però è innegabile che chiunque si aspettasse di più da questo team tanto lodato in offseason quanto fino ad ora deludente.
Cosa è andato male: solo Patriots e Colts concedono più yards aeree, nessuna squadra mette gli avversari davanti ad una più alta probabilità di convertire i terzi down -49%!- e nonostante nomi di primissimo livello come quelli di David, McCoy e Baker le 111.7 rushing yards concesse a partita sono troppe. Winston nemmeno quest’anno sta dimostrando di aver migliorato il proprio decision-making lanciando spesso intercetti dettati dalla fretta più che dalla situazione di gioco. Il valore medio della linea d’attacco è più che buono ma al momento il rushing game non sembra essere in grado di ingranare in quanto solo tre squadre guadagnano meno yards terrene a partita 81.1 dei Bucs. Le peripezie che hanno visto protagonisti i kicker riassumono perfettamente lo stato di salute di una squadra che per un motivo o per l’altro raramente riesce a portare a la vittoria finale.
Valutazione: 3. Saints, Falcons e Panthers hanno un vantaggio veramente troppo consistente per sperare seriamente in una miracolosa rimonta playoff e per un team che ci aveva esaltato così tanto in offseason un 6-10/7-9 è totalmente inaccettabile. Cuore spezzato.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Matteo una curiosita su Jeremy lane : e’ stato ceduto ai Texans per Duane Brown ma non ha passato le visite.
A questo punto Houston ha diritto ad altri giocatori?o alter scelte?
Hanno modificato lo scambio dando ai Texans una scelta al draft in più!
I Saints hanno le divise più belle della lega e uno dei migliori QB di tutti i tempi, ma quest’anno il Superbowl lo guardano in tv: troppo discontinui nelle giocate decisive.
Idem Seattle: no running-game, no party.