Potrebbe essere questa l’ipotetica domanda da girare a Jim Harbaugh, HC dei San Francisco 49ers, in merito alla questione che si sta sviluppando intorno al ruolo di QB: l’usato sicuro, Alex Smith, o l’onda nuova Colin Kaepernick? Due filosofie di gioco opposte, due prototipi di giocatore totalmente diversi, che richiedono una presentazione.
Alex Smith: prima scelta assoluta del 2006, ha faticato fino alla stagione 2011-2012, esplodendo però con caparbietà nella scorsa annata, portando i Niners fino al NFC Championship Game poi perso contro i Giants.
Quarterback poco mobile, incline a stare nella tasca ed a usare quasi esclusivamente i lanci, senza provare l’azione personale se non nei casi più disperati. Braccio non potentissimo, ma molto accurato (solo 5 INT in tutta la stagione scorsa, in questa invece è in testa come percentuale di passaggi completati), non ama i big play ed i lanci sul profondo. Un game manager capace di portare sicurezza a tutti i suoi compagni di reparto, un organizzatore di gioco capace di trovare la soluzione più semplice in ogni caso.
Colin Kaepernick: scelta di secondo giro del draft 2011, il ragazzone (1.96 m per 104 kg) proveniente dall’università di Nevada ha iniziato non vedendo praticamente il campo lo scorso anno, trovando poi spazio in stagione in qualche situazione di corsa o per scelta del coaching staff per confondere le difese avversarie, fino all’infortunio di Smith che lo ha lanciato titolare.
È un quarterback che “segue la moda”, rispecchia cioè il prototipo di giocatore che sta andando per la maggiore di questi tempi (Newton, Griffin III ed altri talenti collegiali che stanno sbocciando): sa quindi lanciare con molto successo anche sul profondo, nonostante alcuni problemi di accuratezza nel breve, ma sa anche correre altrettanto bene se non meglio, creando quindi seri problemi nella lettura delle situazioni ai difensori, che non sanno se concentrarsi su di lui o andare su Frank Gore.
Nei due anni di convivenza a Frisco, Smith aveva sempre avuto la meglio, dall’alto di maggiore esperienza e risultati. L’infortunio di quest’ultimo contro i Rams lo teneva fuori nella sfida contro i Bears, sfida che Kaeprnick portava a casa con un perentorio 32-7 contro una squadra pur priva di Cutler in attacco ma con una difesa che presentava tutti gli effettivi.
E di qua i primi dubbi, con Harbaugh che per la partita contro i Saints ha dovuto scegliere tra lo stesso Kaepernick ed uno Smith con il lasciapassare medico per tornare a giocare. La scelta è caduta sul giovane Colin, che ha vinto la partita, segnato un TD su corsa, messo a segno diversi big play e disposto di una difesa comunque rognosa come quella di New Orleans.
Da lì in avanti, molte voci si sono scatenate, affrettando a dare Smith come riserva per il finale di stagione, con il numero a guidare l’attacco dei 49ers.
Ma esiste davvero un caso QB in casa San Francisco?
La mia personale idea è un no, anche abbastanza convinto: è chiaro che Kaepernick ha fatto molto bene nelle due partite in cui è sceso in campo, così come è vero che il record positivo appartiene in buona parte a Smith, che ha comunque condotto la squadra finora e che aveva avuto il beneplacito dei medici per giocare solamente il giorno prima della sfida.
In ogni caso, però, si deve partire dal fatto che il giovane Colin non ha mai giocato partite da dentro o fuori, tirate punto a punto, in cui è necessario mantenere la calma oltre che saper giocare bene a football. Oddio, non che Smith ne abbia mai giocate tante, però sa comunque mantenere il sangue freddo, e secondo me Harbaugh già da questa giornata ritornerà con quest’ultimo, per guadagnarsi la certezza matematica dell’ingresso ai playoff e magari anche per far sgonfiare l’onda mediatica derivante dalle due vittorie ottenute dal backup QB.
Una volta che questi due obiettivi saranno raggiunti, si potrebbe tornare con Kaepernick per le ultime partite di stagione e poi lasciare nuovamente la palla a Smith nei playoff.
Due riflessioni, in chiusura: la prima verte su una possibile “staffetta” dei due giocatori, che potrebbero dividersi gli snap in maniera più equa e così essere un rompicapo astruso per le difese che non saprebbero così,che tipo di azioni di contrasto impostare.
Potrebbe andare così nella sfida di St. Louis, dove i Niners affrontano per la seconda volta in un mese i Rams: Harbaugh non si è ancora in ogni caso sbilanciato, dicendo che deve parlare con i giocatori prima di comunicare alla stampa le sue scelte.
Infine un appunto: avere due QB titolari è roba da ricchi (vero, Kansas City?): e questo si vedrà in offseason, quando magari i 49ers vorranno privarsi di uno dei due (probabilmente, nel caso, Smith), con la volontà di puntare pesantemente su Kaepernick.
Per QB molto meno performanti del #11 sono stati spesi molti soldi (Carson Palmer mi viene in mente) e quindi a San Francisco potrebbero trarre un buon beneficio importante da questa cessione, sia in termini di giocatori che di scelte.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
Hai detto bene, due filosofie diverse. L’ottimo Harbaugh (più bravo o più insopportabile?) al suo arrivo ha trovato l’equilibrio perfetto puntando su una difesa straordinaria, messa nelle condizioni ideali dalla capacità di mantenere il possesso grazie al running game e all’accuratezza ed affidabilità di Smith (senza dimenticare lo special team).
Con Kaepernick al posto dei Smith la squadra ha un nuovo equilibrio, con un attacco più predisposto a fare punti e meno al mantenimento del possesso e di conseguenza con una difesa più aggressiva ed orientata al recupero della palla anche a costo di rischiare qualcosa in più. Grazie ad Harbaugh la cosa si è puntualmente verificata, ma per competere con i più forti giocando in questo modo serve un QB di altissimo livello. Kaepernick finora è stato all’altezza, la mia impressione è che lo proveranno da qui alla fine della regular season per testarne l’affidabilità e ai playoff avremo la decisione definitiva su chi sarà il titolare (forse anche per la prossima stagione).