Alla vigilia sembrava tutto apparecchiato per un upset da parte di Georgia Tech, vista la pessima stagione disputata da Florida State in cui non ha mai convinto sul piano del gioco, nonostante l’imbattibilità, palesando limiti su entrambi i lati del campo.
Gli Yellow Jackets si presentavano alla partita dopo una gran stagione in cui sono andati in crescendo nonostante qualche caduta come contro Duke e North Carolina.
Entrambi i team arrivavano alla partita con una assenza a testa importante, per i Seminoles mancava Karlos Williams mentre per Georgia Tech DeAndre Smelter che si è rotto il crociato anteriore la settimana precedente.
Il primo drive dei Seminoles pare in linea con la stagione con Winston e compagni che velocemente escono dal campo lasciando spazio a Georgia Tech che alla loro prima serie offensiva trovano subito il TD con Synjyn Days con FSU che pare non capirci nulla, non riuscendo mai a fermare la triple option avversaria.
Nel frattempo però Fisher aggiusta l’attacco e inizia a macinare yard soprattutto grazie ad un Jameis Winston molto preciso ed a un Delvin Cook in formato “Beast”, autore di 177Y corse e 43 ricevute. Da questo punto in poi è un continuo botta e risposta tra gli attacchi fino al 21 pari, per FSU segnano il TE Nick O’Leary, Cook ed il WR Rashad Greene, mentre per Georgia Tech ancora Days e poi Laskey.
La prima vittoria difensiva dei Seminoles arriva sul finire di primo tempo con la difesa dei Seminoles, aiutata da una penalità per False Start, che forza al punt l’attacco guidato da Justin Thomas, autore di una buona prestazione con 104Y corse e 134 lanciate.
Sul possesso successivo i Seminoles non sbagliano e Winston guida un drive perfetto che culmina con il TD di Rashad Greene, al secondo TD di giornata e 123Y complessive.
Da segnalare che Georgia Tech per 29 snap consecutivi abbia solo corso la palla ed il primo passaggio è stato un guadagno di 27Y per Deon Hill.
Il terzo quarto si apre con un drive infinito di Georgia Tech, 7 minuti di possesso, che culmina con il terzo TD di giornata di Days riportando la partita un parità.
Da qua in poi l’attacco di FSU muove bene la catena non trovando mai il TD ma tre FG consecutivi di Aguayo ma è la difesa a far la differenza con i vari PJ Williams, Edwards, Ramsey a salire di tono e fermando l’attacco degli Yellow Jacket, importanti furono quello stop sul 4&5 nell’ultimo quarto e l’intercetto di Lamarcus Brutus a meno di 5 minuti dal termine.
Georgia Tech comunque ci crede e con un drive fulmineo da 97Y con il TD di Waller rientra sul -2 ma sull’onside kick successivo non riuscirà a recuperare palla regalando la vittoria ai Seminoles per 37 a 35.
Gli Yellow Jackets a livello offensivo non possono rimpiangere nulla, tutti hanno fatto la loro partita e ha giocato molto bene. La presenza di Smelter probabilmente avrebbe aiutato e non poco sul gioco aereo ma non sapremo mai se il risultato sarebbe stato diverso.
Quello che è mancata è stata la difesa che bene ha fatto in tutto l’anno, i WR di FSU, in particolare Greene, han sempre avuto spazio per ricevere, e qua le colpe possono essere di Milton, Golden e White. Pure la pass rush è mancata e la difesa sulle corse con il front seven totalmente in balia degli avversari.
Nonostante la sconfitta, GT può ritenersi soddisfatta della stagione e ora troverà all’Orange Bowl una temibile Mississipi State.
Nella partita più importante dell’anno Florida State compie la prestazione più importante contro una rivale scomoda ed agguerrita. L’attacco ha girato molto bene grazie ad una OL fenomenale, Cameron Erving meglio come Centro che come Tackle, e ad un Dalvin Cook “unstoppable” in certe occasioni. Winston ha giocato molto bene, 21/30, 309Y e 3 TD, dando ritmo e fluidità all’attacco. Ma merito va ad una difesa salita di colpi nei secondi 30 minuti che ha regito bene alle option di GT e riuscendo a contenere bene Thomas e tutti i RB avversari. Non è solo una vittoria ma una ritrovata fiducia nei propri mezzi, e sono 29 ora le partite senza sconfitte. Ai playoff troverà Oregon, una sfida dagli alti contenuti e tra i due QB più dominanti degli ultimi due anni.
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