Diciamoci la verità. Louisville ha iniziato il torneo come la numero 1 assoluta del bracket, finora non ha avuto rivali e nella finale di regional ha spazzato via Duke vincendo di 22 punti e tenendo i Blue Devils a 63 punti segnati.
Come se non bastasse tutti quelli che non odiano i Cardinals e/o non tifano per Wichita State sosterranno moralmente la squadra di Rick Pitino, che domenica 31 marzo è diventata la squadra di Kevin Ware. Anzi di #prayforware
Continuiamo a dirci la verità. Wichita State nella metà delle previsioni degli americani, dal presidente Barack Obama in giù, era data per spacciata già al primo turno contro Pittsburgh.
Ha una buona difesa, ma che non regge il confronto con quella di Louisville. Ha un attacco che non è brillante e sparisce di fronte al potenziale offensivo dei Cardinals. Certo, ha un gran cuore ed è ottimamente allenata. Ma…
Insomma, se ci dobbiamo dire la verità, la preview della semifinale tra Louisville e Wichita State sulla carta dovrebbe finire qui. Louisville che vince, ma non si sa se di tanto o di tantissimo. I bookmakers accettano scommesse con un handicap di 10,5 punti. Altrimenti per vincere qualcosa con la quota assegnata ai Cardinals bisogna puntare almeno 1 milione di euro.
Per fortuna parliamo di college basket e quindi i pronostici valgono, ma fino a un certo punto. Non solo, ma questo torneo sembra abbia qualcosa di speciale e non parliamo di sensazioni.
Hanno calcolato matematicamente il valore degli upset che finora si sono realizzati. Per intenderci se una numero 15 batte una numero 2 (ad es FGCU vs Georgetown) si verifica un upset di 13 punti. Se una numero 9 batte una numero 8, l’upset è di solo 1 punto. Ebbene, il torneo 2013 è quello che ha presentato il punteggio-upset più alto della storia (105) alla pari con il torneo del 1986.
Al torneo 2013 però mancano ancora tre partite, e una vittoria di Wichita State (9) contro Louisville (1) garantirebbe al punteggio-upset altri 8 punti che lo renderebbero il più alto della storia. (Trivial: chi vinse il torneo nel 1986? La risposta in fondo all’articolo)
Fin qui tanti numeri ma poca polpa. Parliamo della partita.
Wichita State ha solo 3 giocatori che hanno una media superiore ai 10 punti: i lunghi Cleanthony Early (13,7) e Carl Hall (12,5) e la point guard Malcom Armstead (10,9). Per fare un paragone Duke ha cinque giocatori in doppia cifra di media eppure la difesa dei Cardinals è riuscita a tenerli a bada.
Gli Shockers hanno puntato sul gioco sotto canestro contro La Salle (che però schierava un’ala piccola come centro), mentre contro Gonzaga e Ohio State ha sfruttato molto il tiro da 3. Attenzione però che l’abilità nel tiro dalla lunga distanza era un marchio di fabbrica di Duke e il piano partita di Louisville è stato chiaro fin da subito: togliere il tiro, al limite rischiando qualcosa sotto canestro.
Probabile che il team di Pitino ripeterà qualcosa di simile contro Wichita State, contando sulla mobilità negli spostamenti dei suoi lunghi (Dieng, Behanan e Harrel). Una delle chiavi del match potrebbe essere il tiro dalla lunga distanza di Early, soprattutto qualora fosse marcato da Behanan. Il condizionale è d’obbligo perché se avete visto come esegue gli scivolamenti Behanan, quest’ultimo è capacissimo di incollarsi a Early e poi difendere l’eventuale penetrazione.
E’ chiaro che Wichita State dovrà trovare una chiave offensiva per scardinare la difesa di Louisville. Perché anche ammesso che le due difese si equivalgano (anche se ripetiamo che i dati dicono che la formazione di Pitino è superiore) i due attacchi non sono nemmeno lontani parenti.
Louisville ha mostrato di saper arrivare intorno a 80 punti con facilità. Nelle ultime 5 gare ne ha segnati 78 a Syracuse (la Syracuse che ha tenuto California a 66, Indiana a 61 e Marquette a 55), 82 a Colorado State, 77 a Oregon e 85 a Duke. Non è pensabile impostare un piano partita sul “speriamo abbiano una giornata storta al tiro”. Quindi coach Gregg Marshall dovrà inventarsi qualcosa.
Anche perché poi ci sarebbe il capitolo Russ Smith di cui parlare. Russdiculus (Pitino lo chiama così) in questo torneo di “giornate storte” non ne ha ancora incontrate. Lasciamo stare Peyton Siva, Gorgui Dieng, lasciamo stare tutti gli altri giocatori forti di Louisville. Parliamo di Russdiculus.
Nelle ultime 10 stagioni ci sono solo tre giocatori che hanno segnato più punti di Smith nei primi quattro match del torneo: Steph Curry (128), Blake Griffin (114) e Kemba Walker (107). Poi c’è lui con 104.
Ora, a parte il fatto che i tre citati stanno facendo una discreta figura a livello Nba e a parte il fatto che prima o poi qualcuno si chiederà se questo mingherlino non possa avere una chanche al piano di sopra, sta di fatto che se si vuole fermare l’attacco dei Cardinals bisogna fermare lui. Ed è più facile a dirsi che a farsi. Basta leggere i commenti post partita dei suoi avversari negli ultimi tre incontri. Disperati. La sintesi delle dichiarazioni era più o meno: è un incubo, è immarcabile.
Finita la preview un po’ più corposa e ricca di numeri dobbiamo però tornare alla favola di Ware. Impossibile non parlarne.
Dopo il tremendo infortunio l’intervento è andato bene (due ore, gamba ricostruita). Il giocatore di Louisville ha lasciato in stampelle l’ospedale e… rullo di tamburi… potrebbe essere in panchina, in borghese ovviamente, sabato notte in occasione della partita a incoraggiare i suoi compagni.
Ricapitolando, non solo Louisville è la numero uno assoluta del torneo e la squadra in teoria più forte ma ora veicola una favola persino più bella di quella di Cenerentola.
Pensate alla sfortuna di Wichita State. In teoria sarebbero la Cynderella del torneo e dovrebbero avere i riflettori puntati addosso. La loro sarebbe la storia da raccontare e di cui parlare: Peccato che ora l’America è, giustamente e comprensibilmente, invasa da #preyforware e #winforware. E addio riflettori.
La morale è che sarà una partita giocata con grande intensità e con in panchina due signori allenatori. Probabilmente il match si deciderà nei primi 10 minuti.
Se Wichita State riuscirà a stare in partita o meglio ancora ad andare sopra nel punteggio di 6-7 punti, magari creando qualche problema di falli a Louisville, la gara potrebbe riuscire a tenere una buona tensione fino alla fine. Gli Shockers hanno dimostrato che sono recuperabili (Ohio State è stata a un passo dal riacciuffarli), mentre se i Cardinals dovessero staccarsi nel punteggio fin da subito è più difficile immaginare una rimonta di Wichita State, soprattutto sui 40 minuti.
A questo punto dobbiamo una risposta al Trivial del quarto paragrafo. Solo il torneo del 1986 ebbe un punteggio-upset come quello del torneo 2013. Chi vinse quell’anno? Louisville. Ovviamente.
Da www.ncaabasket.net (Twitter: @NcaaBasketNet)
Giornalista di www.basketballncaa.com