Stavolta facciamo un salto nel passato (prossimo) per incontrare una delle precedenti versioni dei campioni in carica di San Antonio: siamo nel 1999 e gli Spurs ospitano i Blazers per Gara 2 delle Conference Finals.

Nonostante l’atavica presenza della coppia Duncan-Popovich, quegli Spurs avevano un gioco offensivo meno perimetrale e corale di quelli attuali, basandosi molto sulle doti realizzative in post basso del giovane Duncan.

Consapevoli di dover limitare il caraibico per provare ad inceppare gran parte dell’offensiva texana, i Blazers di coach Dunleavy si presentano alla partita con un game plan difensivo molto preciso: raddoppiare Duncan sistematicamente, la prima volta con il difensore in ala sul lato forte (spot da cui solitamente si serve il lungo in post) ed eventualmente una seconda volta con il difensore del giocatore in punta.

Nel corso della partita, gli Spurs hanno mostrato tutto il ventaglio delle contromosse possibili, per cui meglio lasciare direttamente spazio alle immagini:

http://www.youtube.com/watch?v=JFv0qs_Shyw

Ora che siamo nell’epoca del post alto e del pick n’ roll di default, quello stile di gioco può essere sembrato noiosamente anacronistico agli occhi dell’appassionato contemporaneo, ma nella sua semplicità rappresenta bene quello che era effettivamente l’attacco con i migliori centri negli anni ’90: impostazione larga, pazienza nel servire il post basso e lettura della difesa da parte del lungo.

E non può non fare un certo effetto pensare come “quel Tim” e “quel Pop” abbiano vissuto da protagonisti l’evoluzione del gioco che il ha portati da allora sino all’idilliaco “Spurs system” che detiene l’anello…

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